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al testo di Graced
Un inverno infinito
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S’oscura la notte e s’incupisce. Incessanti le stelle cadono in profondi laghi scuri, in voragini e in profondi boschi cupi lacrimando un pianto incessante a fronte di anime disorientate e di corpi irrigiditi. Sembra un sogno ma è realtà come reali sono i corpi di pietra adagiati su mezzi che per le strade deserte vanno percorrendo nella notte l’ultimo viaggio abbandonando la città che costernata si accomiata mentre il vento emette il cordoglio di un inverno infinito. Grazia Denaro
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Graced
- 01/04/2020 19:31:00
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Ringrazio Giulia Bellucci, Guido Balbo ed Arcangelo Galante per lattenzione a questi miei versi che, intendono descrivere tutta la desolazione che sento, assieme ad altri Italiani per questo doloroso periodo di lutto che si è riversato sullItalia intera, falciando vite innocenti di amici e parenti che, da un giorno allaltro hanno perso la vita tra grandi sofferenze. Un caro saluto A voi da Grazia!
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Arcangelo Galante
- 01/04/2020 12:34:00
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Un testo scritto, indiscutibilmente, con semplice modalità espressiva, ma che, però, mi ha colpito molto, per lumanizzazione su di una irreale solitudine, riscontrabile in tante anime sensibili, le quali, per fortuna, sono in grado di accorgersi di una sì tale realtà, proprio come ha fatto l’autrice, descrivendo ogni interiore sensazione. Riflessioni per nulla lontano dell’odierna cronaca. Cordialmente, ti saluto, gentile Grazia!
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Guido Balbo
- 31/03/2020 19:06:00
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Forse più di un sogno, l’incubo che ci avvolge e ci vede inermi. Piaciuta, grazie, un saluto
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Giulia Bellucci
- 31/03/2020 10:21:00
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Chiedo scusa per la frase sgrammaticata ...volevo scrivere: ‘che resterà impressa’ piuttosto che ‘ che resteranno impressi’
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Giulia Bellucci
- 31/03/2020 10:18:00
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Cara Grazia abbiamo proprio la sensazione che intorno a noi si faccia più buio e mentre la primavera sembra volersi imporre con la sua forza di rinascita l’umana specie invece vive in questo brutto sogno in cui ci siamo ritrovati inaspettatamente. E così l’inverno sembra che indugi e non voglia far posto alla bella stagione perché purtroppo è dentro ciascuno di noi. Ed è quell’immagine di quei mezzi che portano via le vittime di questa “guerra” che resteranno impressi nei nostri occhi a lungo. Difficilmente riusciremo a dimenticare.
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